Francia, crisi politica: le conseguenze di un terremoto istituzionale

La Francia è entrata in una fase di profonda instabilità politica. Le dimissioni lampo del premier Sébastien Lecornu, durato appena 27 giorni, hanno aperto una crepa nel sistema della Quinta Repubblica, alimentando tensioni tra l’Eliseo e i partiti di maggioranza. Il presidente Macron, già sotto pressione per il deficit pubblico e le proteste sociali, si trova ora isolato, con i Repubblicani pronti a ritirare il sostegno e le opposizioni che invocano lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale.

Le conseguenze si fanno sentire su più fronti:

• Istituzionale, con il rischio di elezioni anticipate e una paralisi legislativa.
• Economico, con la Borsa di Parigi in calo e l’Europa che osserva con crescente preoccupazione il debito francese.
• Internazionale, dove la crisi indebolisce il ruolo guida della Francia e rafforza, per contrasto, l’immagine di stabilità italiana.

In questo scenario, la Francia non è solo alle prese con una crisi di governo, ma con una crisi di fiducia. E il futuro dell’Europa potrebbe dipendere anche da come Parigi saprà ricostruire il proprio equilibrio.

 

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