Alla stazione ferroviaria di Cividale del Friuli sono stati rimossi i cartelli trilingui in italiano, friulano e sloveno: una scelta che ha immediatamente sollevato critiche. L’ARLeF (Agenzia regionale per la lingua friulana) ha definito l’atto come un «rifiuto culturale» e il suo presidente, Eros Cisilino, ha invocato l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché vengano tutelate le minoranze linguistiche tutelate per legge. Anche il sindaco di Cividale, Daniela Bernardi, si è dichiarato perplesso, sottolineando la necessità di promuovere la convivenza e la pluralità culturale nel territorio. La rimozione dei cartelli rappresenta, per molti, un passo indietro nel riconoscimento delle identità locali in una regione tradizionalmente multilingue e interculturale.