Nel cuore del Nordest italiano, dove il senso del risparmio e la prudenza economica sono parte integrante della cultura locale, sta emergendo una tendenza che lascia riflettere: anche i friulani si stanno indebitando per poter partire in vacanza.
Il fenomeno in cifre
A livello nazionale, nel solo periodo tra gennaio e maggio 2025, sono stati richiesti oltre 220 milioni di euro in prestiti personali finalizzati ai viaggi. L’età media di chi chiede un finanziamento per partire si aggira intorno ai 37 anni, ma il gruppo più rappresentato è quello degli under 30. Seppur manchino dati disaggregati specifici per il Friuli Venezia Giulia, non c’è dubbio che il fenomeno tocchi anche questa regione.
Prestiti vacanzieri: un trend in crescita
Il prestito medio ammonta a circa 5.900 euro, con una durata che sfiora i quattro anni. Una scelta, quella del credito al consumo, che riflette una crescente pressione sociale, amplificata dai social media e dal desiderio di vivere esperienze memorabili anche a fronte di bilanci familiari fragili.
Il paradosso friulano
In una terra nota per la solidità e il pragmatismo, questa scelta potrebbe sembrare controcorrente. Tuttavia, anche i friulani non vogliono rinunciare a viaggi e vacanze. Le promozioni aggressive delle agenzie e la possibilità di rateizzare tutto, dalla crociera ai voli intercontinentali, rendono il sogno vacanziero più “accessibile”, almeno all’apparenza.
Conseguenze e riflessioni
Gli esperti avvertono: indebitarsi per le vacanze è rischioso. Le rate si accumulano e possono diventare un peso per il futuro. Un debito contratto in estate può durare fino alla successiva, se non oltre. Per evitare di cadere in una spirale poco sostenibile, è fondamentale pianificare, risparmiare e considerare soluzioni alternative.
Verso un turismo consapevole
Vacanze low cost, turismo locale, scambi culturali e viaggi responsabili sono alternative valide e ricche di significato. La bellezza non sta solo nella meta lontana, ma nel tempo di qualità, vissuto con consapevolezza.