La rimozione dei cartelli trilingui ha scatenato una reazione accesa e trasversale tra le realtà autonomiste del Friuli-Venezia Giulia. L’indignazione non si placa: Aclif e Skgz hanno formalizzato le loro proteste con una lettera a Rfi, chiedendo il ripristino delle indicazioni che rispettano la pluralità linguistica della regione. Il deputato Pizzimenti, in difesa dell’identità territoriale, ha incontrato l’amministratore delegato dell’azienda per sollecitare un ripensamento. In ballo non c’è solo la toponomastica, ma il riconoscimento di una storia condivisa che unisce friulani, sloveni e italiani. I cartelli trilingui, più che segnaletica, sono simboli di coesione e rispetto.