A partire da ottobre 2024, Udine si allinea alle principali città turistiche europee con l’introduzione della tassa di soggiorno, una misura che mira a rafforzare l’offerta turistica e migliorare le infrastrutture cittadine.
L’annuncio è stato formalizzato dal vicesindaco Alessandro Venanzi, che ha illustrato obiettivi, modalità e destinazione dei fondi.
Quanto si pagherà e chi è esente
La tassa varierà tra €1,60 e €2 al giorno, in base alla tipologia di struttura ricettiva. Sono previste esenzioni per:
• Minori
• Disabili
• Forze dell’ordine in servizio
• Volontari della Protezione Civile
• Studenti universitari
• Pazienti in cura presso strutture sanitarie
A cosa serviranno i fondi
Secondo le stime, la misura genererà circa €650.000 all’anno, così ripartiti:
• 65% per la promozione turistica: eventi, marketing territoriale, accoglienza
• 35% per la mobilità e le infrastrutture legate al turismo
Venanzi ha definito la tassa “un passaggio necessario” per valorizzare Udine come snodo culturale e turistico del Nordest, sottolineando come la città abbia registrato oltre 600.000 presenze nei primi nove mesi del 2023.
Le polemiche e la risposta dell’amministrazione
Non sono mancate le critiche, soprattutto da parte degli operatori del settore e di alcuni esponenti dell’opposizione. Venanzi ha risposto con fermezza, ribadendo che “non si tratta di una tassa ai cittadini, ma di un contributo da parte di chi usufruisce dei servizi turistici”.
In parallelo, il vicesindaco ha chiarito la posizione del Comune sulla mancata presenza dello stand “Io sono Friuli Venezia Giulia” a Friuli Doc, spiegando che si tratta di una scelta comunicata già a gennaio e non di una rottura istituzionale.