Editoriale della settimana
di Enzo Cattaruzzi
Udine, l’hinterland e la Grande Udine: un territorio che cerca coesione
La pioggia battente e le raffiche di vento che hanno colpito Udine e il suo hinterland nei giorni scorsi, non sono solo un episodio meteorologico: sono il simbolo di una fragilità strutturale che interroga il futuro della cosiddetta “Grande Udine”. Pozzuolo, Mortegliano, Talmassons, ma anche Pasian di Prato e Tavagnacco: comuni che orbitano attorno al capoluogo, legati da flussi quotidiani di lavoro, servizi e cultura, ma ancora troppo spesso esclusi da una visione strategica condivisa.
La “Grande Udine” non è un’entità amministrativa, ma un progetto implicito: un’idea di città estesa, capace di integrare le periferie, valorizzare le eccellenze locali e affrontare insieme le sfide del cambiamento climatico, della mobilità sostenibile e della coesione sociale. Le Case di comunità, le nuove infrastrutture e gli eventi culturali come la mostra di Guido Guidi a Casa Cavazzini C sono tasselli importanti, ma serve un disegno più ambizioso.
Udine non può bastare a sé stessa. E l’hinterland non può restare ai margini. È tempo di pensare in grande, con coraggio e visione.