Gli Stati Uniti hanno criticato l’idea del governo italiano di includere il Ponte sullo Stretto tra le spese militari NATO. L’ambasciatore USA presso l’Alleanza ha parlato di “contabilità creativa”, sottolineando che le infrastrutture civili non rientrano nei criteri di spesa militare. Il governo italiano, inizialmente favorevole, ha poi chiarito che il progetto sarà finanziato con fondi nazionali. La polemica nasce nel contesto dell’impegno NATO ad aumentare la spesa militare fino al 5% del PIL entro il 2035. L’Italia, sotto pressione economica, cerca soluzioni alternative, ma Washington insiste su investimenti concreti in difesa. Il caso riaccende il dibattito sul ruolo strategico della Sicilia e sull’uso delle risorse pubbliche.
