Dopo mesi di tensioni, l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno siglato un accordo che fissa al 15% i dazi sulle esportazioni europee, evitando l’escalation verso una guerra commerciale A. L’intesa, salutata con prudente ottimismo da Bruxelles, prevede investimenti europei per 600 miliardi di dollari negli Usa e l’acquisto di 750 miliardi di energia americana A. Settori come l’automotive tirano un sospiro di sollievo, con dazi ridotti rispetto al 27,5% precedente B, mentre acciaio e alluminio restano penalizzati al 50% B. L’Italia, grande esportatrice, rischia un impatto sul PIL di circa 10 miliardi di euro, con l’agroalimentare e il farmaceutico tra i più colpiti C. Le opposizioni parlano di “Caporetto economica”, mentre il governo difende l’accordo come “sostenibile”. Resta da capire se questa tregua sarà davvero vantaggiosa o solo una concessione strategica.