La Cassazione ha confermato la condanna di un padre che, tra gennaio e luglio 2020, ha rivolto ripetuti insulti alla figlia undicenne, tra cui “Cicciona, fai schifo!”, provocandole gravi danni psicologici. Il comportamento denigratorio è stato confermato dalla madre, dalla sorella dell’uomo e dai servizi sociali. Per la Suprema Corte, il body shaming in famiglia può configurare il reato di maltrattamenti .

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