Udinese, notte fonda a Reggio Emilia: illusione Inter già dimenticata
La sconfitta contro il Sassuolo brucia. Non solo per il risultato (3-1), ma per come è maturata: una prestazione sconcertante, priva di gioco, identità e reazione. Dopo l’illusione di San Siro, dove l’Udinese aveva mostrato compattezza e spirito, a Reggio Emilia è scesa in campo una squadra smarrita, fragile, incapace di costruire e di difendere.
Squadra senza idee I primi dodici minuti sono stati un incubo: Laurienté e Koné hanno trafitto una difesa molle e disattenta, mandando in tilt l’intero assetto. Eppure, proprio nei primissimi minuti, l’Udinese aveva avuto due occasioni nitide per passare in vantaggio: prima con Zaniolo, poi con Davis, entrambi imprecisi davanti a Turati. Occasioni sprecate che avrebbero potuto cambiare il volto della partita.
Il centrocampo non ha mai trovato ritmo né geometrie, mentre l’attacco è rimasto isolato e inefficace. I cambi di Runjaic, tardivi e poco incisivi, non hanno migliorato la situazione. Anzi, il terzo gol di Iannoni ha chiuso definitivamente i giochi.
Portiere sotto accusa Sava è apparso insicuro sia tra i pali che con i piedi. Sul primo gol, la sua posizione è sembrata rivedibile, e nel corso della gara ha trasmesso più ansia che solidità. Una prestazione da dimenticare.
Due rigori negati, rabbia crescente
A rendere il pomeriggio ancora più amaro, due episodi arbitrali che hanno fatto infuriare tifosi e giocatori:
• Al 25’, Perenzoni assegna un rigore per un presunto fallo di Laurienté su Zaniolo. Dopo il check al VAR, l’arbitro cambia decisione e fischia punizione per il Sassuolo, giudicando Zaniolo autore del fallo.
• Al 39’, altro rigore concesso per un contatto tra Walukiewicz e Solet. Anche stavolta il VAR interviene e annulla tutto.
Collavino attacca il VAR A fine gara, l’amministratore delegato dell’Udinese Franco Collavino ha espresso forte delusione per l’operato del VAR:
“Ci sono stati due interventi che hanno cambiato le decisioni dell’arbitro e influenzato l’andamento della partita. Le immagini non erano chiare e l’arbitro, che si trovava a pochi passi, aveva valutato correttamente. Il secondo episodio è ancora più grave: Solet è stato colpito al piede, e non spetta al VAR giudicare la forza del colpo”
Una presa di posizione netta, che alimenta il malcontento e solleva dubbi sull’applicazione del regolamento.
Crisi di identità L’Udinese sembra aver perso fiducia e direzione. Dopo due sconfitte consecutive, la squadra è chiamata a una riflessione profonda. Serve un cambio di passo, mentale e tattico. Perché così, semplicemente, non si va da nessuna parte.